Venerdì 27 Novembre, presso l’ARCI di Suno, i Circoli del Partito Democratico di zona hanno organizzato un’incontro di dibattito incentrato sul Torrente Meja. La serata è stata piacevolmente coordinata da Maria Paola Arbeia del quotidiano “LA STAMPA” e sono intervenuti:
- l’Arch. Carlo Prone, in rappresentanza del Comune di Suno, come capofila della Comunità di Bacino della Meja
- Claudio Nava - Assessore Provinciale Programmazione territoriale e urbanistica
- Dott. Geol. Antonello Rivolta, come tecnico esperto.
A tal proposito, dopo l’alluvione del 2002, nasceva la Comunità di Bacino del Meja, composta dai comuni di Agrate Conturbia, Bogogno, Gattico, Suno, Vaprio d’Agogna e Veruno, che si poneva come obiettivi la messa in sicurezza, la tutela del territorio, la valorizzazione e la fruibilità del torrente. Il principio della comunità di bacino voleva essere quello della condivisione di un problema tra le amministrazioni interessate, nonché la ricerca di soluzioni, sia di messa in sicurezza principalmente, che di valorizzazione del territorio a scala generale e non puntuale, rendendosi conto che non era più possibile risolvere localmente problemi ma era necessario ragionare ad ampio raggio.
La comunità di Bacino ha appunto affidato un incarico professionale per la redazione di un primo studio di fattibilità per la messa in sicurezza e valorizzazione, progetto che è ora oggetto di condivisione da parte dei comuni interessati.
Ogni comune ha problematiche differenti: Suno ha la priorità della sicurezza, per evitare allagamenti in centro paese, Gattico e Veruno hanno invece problemi di fruibilità: certi tratti sono ormai inaccessibili a causa delle zone diventate gerbido. A tale proposito viene affrontato il problema delle manutenzioni, non solo di parte pubblica ma anche di parte privata, e del degrado delle aree boscate limitrofe l’alveo. Come interruzione del dibattito viene proiettato un video amatoriale dell’alluvione del 2002, dove si sono visti in particola modo toccati il comune di Suno e di Bogogno.
Altro problema emerso è stato la qualità delle acque, il problema del malfunzionamento degli impianti di depurazione delle acque reflue non può che aggravare la qualità degli scarichi e andare a compromettere lo stato di quelle acque dove non più di 25 anni fa si pescavano i gamberi di fiumi.
Come e cosa fare per salvarla, valorizzarla e godercela? La risposta potrebbe essere tutti insieme, ognuno con il proprio sforzo, ma sempre in un ottica collettiva e non tutelando solo il proprio orticello: la soluzione di un problema a monte potrebbe diventare un problema per il comune di valle.
0 commenti:
Posta un commento