mercoledì 26 novembre 2008

A PROPOSITO DI SCUOLA

Giovedì 6 novembre presso il Circolo Arci di Suno si è svolto un interessante dibattito sulla “riforma” della scuola organizzato dalla locale sezione del Partito Democratico.

Sono intervenuti i relatori Nicola Fonzo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Invorio, Anna Maria Poletti, insegnante alla scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Gattico e Paola Turchelli, assessore provinciale all’istruzione.

Il prof. Fonzo ha incentrato il proprio intervento sulle norme legislative che regoleranno, o che dovrebbero regolare, il funzionamento della scuola nei prossimi anni in tutti i suoi ordini: infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Anna Maria Poletti si è soffermata in particolare sugli effetti che questi provvedimenti avranno sulla scuola primaria mentre l’assessore all’istruzione Turchelli ha concluso gli interventi mettendo in rilievo il fatto che, al di là di qualsiasi convincimento politico, l’aspetto più preoccupante che appare evidente è l’impoverimento della scuola pubblica nel suo insieme. Sono previsti, infatti, tagli per otto miliardi di euro nei prossimi tre anni; la riduzione del personale docente di 87.000 unità e di 45.000 unità di personale A.T.A (amministrativi, tecnici, e ausiliari); la soppressione delle scuole con meno di 50 alunni, il che significa che oltre 800 comuni rimarranno senza scuola (l’attuazione di questa norma, inserita nel decreto legge n° 154, è stata rinviata al 2010).

L’aspetto che appare più incomprensibile è che i tagli colpiscono in maniera indiscriminata tutti i gradi dell’istruzione, soprattutto quello dell’istruzione primaria che, a detta anche dei maggiori istituti di valutazione dei sistemi educativi europei, è, in assoluto, tra i migliori al mondo. Lo stesso ministro Tremonti ha affermato di recente “Abbiamo un’ottima scuola primaria, ma è un lusso che non possiamo più permetterci”, il che la dice lunga sugli intendimenti dell’attuale governo.

L’unico risultato certo che otterrà questa “riforma” è quello di svilire l’istruzione pubblica a tal punto da essere destinata alla fascia più debole della popolazione, mentre chi ha le possibilità economiche si indirizzerà al sistema dell’istruzione privata, che avrà un peso sempre maggiore nel sistema educativo nazionale. Un’altro passo evidente che si va in questa direzione è il disegno di legge presentato dal sottosegretario all’istruzione che prevede la trasformazione delle istituzioni scolastiche in fondazioni. Le scuole potranno ricevere aiuti economici da parte dei privati e gli attuali consigli di istituto verranno sostituiti da consigli di amministrazione cui sarebbero conferiti più poteri decisionali.

E’ vero che in un periodo di crisi economica qual è quello attuale bisogna cercare di risparmiare, razionalizzando i servizi ed eliminando gli sprechi a tutti i livelli, ma non è certo tagliando in questo modo i fondi destinati alla scuola che si salva il bilancio dello stato, tanto più che per altri settori, vedi salvataggio Alitalia e grandi banche, sono stati concessi enormi capitali e agevolazioni di ogni genere senza troppe discussioni.

Contro i provvedimenti emanati dal governo, larga parte di studenti e docenti si è mossa, scendendo in piazza, organizzando dibattiti e manifestazioni di tutti i tipi. Far credere all’opinione pubblica, come sta facendo il ministro dell’istruzione, che tutte queste persone sono spinte ad agire per ragioni esclusivamente politiche è falso. E’ solo una giustificazione meschina per poter andare avanti per la propria strada, senza dare neanche la possibilità di un confronto serio con l’opposizione sui contenuti di questa “riforma”.

E’ auspicabile che tutti i cittadini, non solo gli addetti ai lavori, al di là degli aspetti più appariscenti, maestro unico, obbligo del grembiulino alle elementari, ripristino dei voti in decimi anche nella scuola primaria, voto di condotta “pesante”, si rendano conto della reale portata dei provvedimenti presi e del pericolo a cui si va incontro perché, comunque, direttamente o indirettamente, toccherà tutte le famiglie del nostro paese.

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martedì 11 novembre 2008

MARZIO PRONE

Sabato 22 novembre ore 20.30 presso il Circolo A.R.C.I. di Suno

CENA IN RICORDO DI MARZIO

Un momento conviviale per rinnovare il legame che ci ha uniti al caro amico e compagno

per info e prenotazioni: 0322.85055 - 320.2671618

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giovedì 30 ottobre 2008

DIBATTITO PUBBLICO

Giovedì 6 novembre ore 21.00

Circolo A.R.C.I.,Suno vic. Orti


LA RIFORMA DELLA SCUOLA

per saperne di più


Interverranno:

paola TURCHELLI

vice-presidente e assessore all’istruzione della provincia di novara

nicola FONZO

dirigente scolastico dell’istituto comprensivo statale di invorio

anna maria POLETTI

insegnante scuola primaria dell’istituto comprensivo statale di gattico

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lunedì 4 agosto 2008

PER LA FAMIGLIA OCCORRE UNA POLITICA PIU’ “A MISURA DI DONNA”

Il dibattito su “Il ruolo della famiglia nella società moderna” svoltosi venerdì sera alla festa dell’Unità di Suno, ha evidenziato le diverse problematiche relative alla famiglia nella società di oggi e le possibilità di risoluzione che la politica del Partito Democratico deve offrire. Margherita Patti, Coordinatrice del Forum Donne PD , ha esposto il punto di vista al femminile che pone la condizione della donna ed in particolare la possibilità di conciliare lavoro e famiglia come necessità prioritarie per le politiche a sostegno della famiglia. Nonostante l’Unione Europea consideri fondamentale la parità tra uomo e donna, in Italia ciò stenta ad affermarsi, soprattutto in ambito lavorativo. Infatti spesso la donna non può scegliere liberamente di lavorare e avere dei figli:in proposito è eloquente il dato istat secondo cui le donne occupate tra i 25 e i 49 anni, senza figli risultano il 66,7%, mentre quelle occupate con figli scendono al 55%. Sono necessari, quindi, dei provvedimenti anche per l’infanzia e per incentivare il lavoro delle donne: in questo senso si orienta la proposta di legge delle parlamentari del PD.
Considerando l’aumento, negli ultimi anni, dei nuclei familiari formati da una sola persona, delle coppie conviventi e la diminuzione delle coppie con figli ( il 45% delle famiglie italiane è senza figli), Paolo Cattaneo, Cosigliere Regionale PD, individua nel tasso demografico che è tra i più bassi del mondo, nel progressivo invecchiamento della popolazione, nel numero di minori in condizione di povertà, nel tasso di occupazione/disoccupazione della donna e nelle difficoltà in cui versano milioni di famiglie per l’aumento generale dei costi, delle emergenze sociali in Itallia. Ad esse la regione Piemonte ha cercato e cerca tutt’ora di dare delle risposte con vari provvedimenti volti a tutelare la famiglia (proposta di legge), a sostenere interventi di sensibilità sociale (per infanzia, disabilità ecc..), ad incrementare la creazione di nuovi alloggi (10.000 per il 2012) e ad agevolarne la ristrutturazione per le giovani coppie. Di rilevante importanza è soprattutto la scelta di investire il 3% del PIL regionale sulla ricerca e sull’innovazione.
A chiudere gli interventi dei relatori è Giuliana Manica, Assessore Regionale di Pari Opportunità, che si sofferma sulla difficile situazione attuale per cui l’inflazione, la diminuzione del potere d’acquisto dei salari, una manovra finanziaria che sembra avvantaggiare i cittadini (taglio dell’ICI), ma che di fatto penalizzerà i redditi medio/bassi con tagli ai servizi sociali, la riduzione anche dei fondi destinati alle regioni, sono fattori che inevitabilmente generano insicurezza e paura che investono la famiglia ed i singoli individui. Il governo quindi,sia nazionale che regionale o locale deve dare delle risposte con azioni di controllo, ma soprattuto con una politica che favorisca le donne. Esse hanno un ruolo decisivo nella famiglia e nella società e G. Manica aggiunge con forza:”Donne che non hanno paura fanno i figli..”, lasciando sottindendere che incertezza e precarietà determinano al contrario una diminuzione delle nascite. La scommessa del PD, là dove purtroppo la sinistra non è stata capace, dovrà essere proprio quella di ridefinire le politiche del welfare e della famiglia, con particolare attenzione alla donna e all’infanzia, senza distinzioni tra matrimonio ed unioni di fatto.
Dal dibattito,decisamente vivace, che è seguito con i presenti è emersa soprattutto l’esigenza di un confronto diretto con la classe politica vista distante dalla gente e dai suoi problemi, forse più per un deficit nella comunicazione che per un reale distacco. A Suno si chiede, con determinazione, ai politici una maggiore presenza sul territorio, una più efficace comunicazione, soprattutto per quanto riguarda azioni, provvedimenti, leggi locali e regionali oltre che iniziative ed interventi per i giovani che il PD attualmente fatica ad attrarre e coinvolgere. Tuttavia – e questo è tanto interessante quanto di conforto – tra le persone presenti è sorta una considerazione più che mai opportuna e cioè che oggi i politici (forse è più giusto dire molti, ma non tutti) non hanno più ideali ( se li hanno li manifestano quasi “timidamente”) oppure non hanno più il coraggio di comunicarli e trasmetterli agli altri.
Al dibattito è intervenuta anche Paola Turchelli,Coordinatrice Provinciale PD, che ha sottolineato la difficoltà, ma anche la determinazione con cui si sta costruendo il partito sul territorio, grazie all’impegno e alla volontà espresse dai vari e numerosi circoli presenti nella provincia di Novara, ricordando la recente formazione del circolo della zona del Vergante. Ha infine concluso, in accordo con i colleghi intervenuti, confermando l’impegno per cercare di accorciare la distanza che ancora è percepita tra la politica e le persone attraverso una maggiore informazione e cooperazione.
Moderatore della serata è stato Carlo Oleggini Coordinatore del Circolo di Suno.
Antonietta Lavista

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lunedì 7 luglio 2008

FESTA DE L'UNITA'




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domenica 6 luglio 2008

Il Partito Democratico di Suno è online

Apre oggi questo spazio online per pubblicare le notizie del circolo PD di Suno.

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